UNA SCOMMESSA PER IL PAESE DA VINCERE SENZA RITARDI
Il Decreto Legge Rilancio è al traguardo . E con questo provvedimento diventano definitive le regole che disciplinano il bonus del 110% sui lavori edilizi , lo strumento pensato per dare una spinta all’economia attraverso un incentivo fiscale senza precedenti.
Il rischio da evitare , tuttavia , è che la maxi-detrazione si areni nelle secche dei provvedimenti attuativi, che vanno messi in campo al più presto, senza alibi o ritardi .
Per evitare che un’opportunità unica – quella di farsi “pagare” molti lavori in casa o in condominio dal Fisco – non possa produrre tutti i frutti (e in tempi rapidi) che le si ricollegano e non riesca a dare il proprio contributo per un rapido rimbalzo del nostro sistema economico dopo i colpi durissimi del lockdown .
Ma vediamo fatti e tempi . Ieri la Camera ha dato la fiducia al Decreto Legge Rilancio . Oggi ci sarà il voto finale ed entro pochi giorni il Senato porrà il suo sigillo definitivo al testo, compreso il superbonus fiscale per l’edilizia e la possibilità di cessione alle banche degli sconti fiscal.
A questo punto partirà la fase attuativa che ha come termine – in linea di massima – la metà di agosto .
E come protagonisti, principalmente , l’Agenzia delle Entrate e il MISE .
Si tratta , per esempio , di definire le modalità per la cessione dei crediti e di asseverazione sui miglioramenti dei requisiti energetici .
Ma quel che occorre ora è uno scatto in avanti , che trascuri i termini massimi disponibili e porti al traguardo le norme che mancano lavorando già da ora i testi necessari , che partono comunque da disposizioni già esistenti anche se non sempre agevoli .
Senza perdersi in “palleggi” sui testi che molte volte hanno portato a ritardi eccessivi.
Già la procedura non è semplice, la comprensione delle regole base incerta (come dimostra l’ondata di quesiti arrivati , l’estate – tempo di ristrutturazioni – gia avviata .
È vero che l’agevolazione scade alla fine del 2021 , ma se a questi elementi si aggiungesse un’attuazione a rilento, a pagare sarebbero i cittadini, costretti a rinviare le scelte , e le imprese, chiamate a pagare il conto di un possibile rallentamento del mercato nell’attesa del via libera reale (non solo formale) all’operazione superbonus .
Nessuna preoccupazione eccessiva . Ma già oggi proprietari , condomini e aziende sono impegnati in studi di fattibilità e ipotesi di progettazione per provare a capire se conviene mettersi al lavoro per sfruttare il 110 per cento.
Tutti aspettano che il quadro si completi per dare il via alle assemblee di condominio , per valutare quali comunicazioni amministrative sono necessarie per svolgere i lavori , per chiudere i contratti con le imprese , oltre che per pesare le regole del mercato (tutto da scoprire) della cessione del credito .
Dare una spinta a questo movimento conviene a tutti e coadiuva la difficile ripresa del Paese. Trovando – e sarebbe un’opportunità in più – anche il modo di usare i passaggi che mancano per chiarire e migliorare, in via interpretativa, gli eventuali punti critici emersi dal lavoro parlamentare .
Senza lasciare zone grigie e dubbi interpretativi in grado di creare problemi operativi nella fase realizzativa .