Soffiando all’interno dell’intercapedine del muro dei fiocchi di cellulosa è possibile isolare la facciata di un condominio aumentandone l’efficientamento energetico
Come fare per aumentare l’isolamento termico di un palazzo trovando un’alternativa al cappotto? Alternativa che sia economica, veloce, invisibile e naturale, ovviamente. Semplice, basta ricorrere all’insufflaggio, intervento che prevede l’iniezione di fiocchi di cellulosa nell’intercapedine dei muri delle facciate.
Questo tipo di operazione comporta numerosi benefici per l’edificio e, soprattutto, per i suoi inquilini.
La case history di Sesto San Giovanni (Milano)
I condomini di uno stabile, costruito a Sesto San Giovanni, avvertivano da anni problemi e disagi di riscaldamento invernale e raffrescamento estivo così si sono rivolti all’amministratore condominiale. A causa dell’intercapedine vuota nel muro esterno, infatti, l’isolamento termico del loro palazzo risultava compromesso: d’inverno il calore dei caloriferi si disperdeva (comportando un aumento delle bollette e dell’inquinamento atmosferico), d’estate succedeva lo stesso con il fresco dei condizionatori.
A questo punto l’amministratore ha cercato una soluzione rivolgendosi a Sicurcond Srl, azienda specializzata e operante nel settore edilizio condominiale. I tecnici specializzati hanno eseguito un sopralluogo che ha chiarito quale fosse il problema: l’intercapedine del muro della facciata era profonda 12 centimetri, misura quattro volte superiore a quella prevista per far sì che il muro respiri.
Per risolvere il problema, venendo incontro agli inquilini che chiedevano una soluzione duratura ed economica, Sicurcond ha pensato di utilizzare l’insufflaggio. Questa tecnica consiste nel riempire l’intercapedine di fiocchi di cellulosa mediante un’apposita pompa ottenendo un ottimo isolamento termico in alternativa al cappotto, intervento decisamente più costoso.
Il tecnico specializzato, dunque, è intervenuto sulla facciata (15 m x 20 m). Una volta preparata la piattaforma aerea ha praticato dei fori da 3 centimetri nel muro, 40 centimetri l’uno dall’altro, partendo dai piani alti, fino ad arrivare al suolo. Dopodiché, con un’apposita pompa, ha “scaricato” all’interno dei fori i fiocchi di cellulosa, questa volta cominciando dalla parte inferiore della parete. Infine, il terzo giorno di lavoro, ha richiuso i fori e ha ritinteggiato le parti interessate.
In questo modo è stato creato uno strato isolante che ha permesso alla struttura di aumentare il risparmio energetico. Non solo. Così facendo il calore prodotto dai caloriferi rimarrà all’interno della struttura e, dunque, le bollette del riscaldamento si sono abbassate.